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martedì 20 giugno 2017

WeArt, estate 2017, Biennale di Venezia



Parte WEART un progetto educativo sul campo che prende il via dalle visioni più spontanee di un gruppo di studenti d'arte per estendersi ai visitatori e ai protagonisti delle grandi mostre in corso nell'estate 2017.
Gli speciali di WeArt nascono per dare vita a un luogo nella rete che catalizzi il dialogo intorno ai grandi temi sollevati dagli autori e dal pubblico: uno spazio orizzontale di confronto e di approfondimento.
Siamo partiti con gli spunti di riflessione sulla Biennale Arte di Venezia e su Documenta 14 ad Atene proposti da giovani curatori studenti dell'Accademia di Belle Arti di Brera insieme ad artisti e curatori che hanno cominciato a dire la loro....
Oggi inaugura Documenta 14 nella sua sede storica: la città di Kassel. Anche da qui, a partire dall'opening, seguiremo le impressioni e i commenti dei nostri giovani inviati e di tutti i visitatori che, anche nei prossimi mesi, vorranno offrire il proprio punto di vista.
E a Venezia le domande che possiamo leggere non se le pongono solo i giovani curatori, ma anche molti artisti chiamati ad esporre nei padiglioni nazionali.
Tipo: "Che cosa vuoi dimenticare o cancellare dal patrimonio europeo (così come lo concepisci) per evitare di ripetere gli errori del passato?"
Oppure: "Qual è il pasto che ricordi meglio - sia positivamente che negativamente?"
O magari dove un artista cita una Lettera di San Paolo ai Romani, "Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?"
Certamente anche dai nostri emergono dubbi e questioni.
Come: "Mi chiedo, come è possibile pensare ancora di ordinare in maniera scolastica l'arte contemporanea per padiglioni tematici? Con didascalie banali e riduttive e un catalogo che non aggiunge niente, - inutilissimo - pur essendo carissimo e pesantissimo?"
Sono poi interessanti i diversi pareri sul progetto "Green Light Workshop" di Olafur Eliasson presentato da Christine Macel all'interno della mostra centrale. E pure sulla meritata menzione d'onore data al padiglione del Brasile e al lavoro di Chão de caça.
Ma ci sono anche visioni d'insieme:
"...vorrei sottolineare soprattutto la scelta di molti padiglioni nazionali di proporre "pezzi" più che progetti, e dove i progetti emergevano (padiglione Russia, Svizzera, Grecia, Irlanda, Spagna, Italia) è mancato un equilibrio tra troppo o troppo poco. La Germania è stata premiata anche per questo, per la capacità di saper togliere, di saper dare una visione univoca, proprio sull'assenza di certezze."
E naturalmente pareri fuori dal coro:
"Leggo, un po' esterrefatta, solo commenti ultra positivi e addirittura entusiasti, penso a Ludovico Pratesi ma anche a Alessandra Mammì, sul padiglione Italia "Il mondo magico" a cura di Cecilia Alemanni che sceglie di guardare l'arte italiana contemporanea attraverso la lente del magico, non come fuga in un mondo irrazionale ma secondo l'indicazioni del grande (per noi meridionali grandissimo) Ernesto de Martino, etnologo antropologo e storico delle religioni..."
Naturalmente, oltre che sulla Biennale, i nostri commentatori riflettono su altre mostre contemporaneamente proposte in città, su padiglioni extranazionali, o si concentrano sulle pubblicazioni più interessanti...
Anche di Documenta 14 - nella sua prima sessione di Atene - troverete molte immagini e alcuni commenti, sparsi così come la moltitudine di locations e performance previste .
Nell'Acropol Hotel Atene tra le varie opere site-specific degli artisti: "L'atmosfera spettrale incalza il visitatore attraverso suoi interventi più riusciti tra cui l'evocativo messaggio lasciato ai - forse - futuri ospiti sui tavoli impolverati della sala colazioni"
Invece "l'Anfiteatro, in occasione della sua prima apertura al pubblico, diventa spazio vibrante e luminescente grazie all'opera sonora The Way Earthly Things Are Going, dell'artista nigeriano Emeka Ogboh."
E insomma: dite la vostra e intanto buona visione!!!


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