Napoletano classe ’39 è una delle più forti personalità teatrali di origine partenopea affermatasi a livello nazionale. (Enciclopedia dello spettacolo)
Allievo di Orazio Costa e Sergio Tofano all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, si diplomò interpretando “ Brand” di Henrik Ibsen proprio con la regìa di O. Costa.
Nella seconda metà degli anni sessanta, si afferma in teatro cimentandosi sia nel repertorio classico (Seneca, Giordano Bruno, Shakespeare, Goldoni…) che moderno (Bertolt Brecht, Viviani, Pirandello, Patroni Griffi…). Si segnala subito all’attenzione della critica e del pubblico partecipando a spettacoli di Teatri pubblici, e di complessi privati, come il Teatro Stabile di Roma, il Piccolo Teatro di Milano, il Teatro Stabile di Torino, il Veneto Teatro, il Teatro di Trieste e del Friuli/Venezia Giulia, il Teatro stabile di Catania, il Teatro Greco di Siracusa e con le compagnie Morelli/Stoppa, Ricci/DeLullo/Valli/Falk/Albani e Ronconi/Fantoni/Fortunato/Scaccia. Di particolare segno artistico gli incontri con Luca Ronconi, Roberto de Simone, e Giuseppe Patroni Griffi.
Con quest’ultimo ha avuto un lungo sodalizio artistico di cui vanno ricordati gli allestimenti di opere di R. Viviani, la trilogìa del Teatro nel Teatro di L. Pirandello, e Persone naturali e strafottenti dirompente testo scritto dallo stesso Patroni Griffi, in cui fu di assoluto rilievo l’interpretazione del personaggio di Mariacallàs.
Al grande pubblico s’impone come interprete di forte carisma popolare nel 1974 con Masaniello di Elvio Porta e Armando Pugliese, spettacolo replicato per più di 300 recite in Italia e all’estero (Festival di Nancy –Francia, Festival di Edimburgo – Scozia, Festival di Zurigo - Svizzera).
Mariano Rigillo si è dedicato molto anche alla regia. Nel 1982, l’interpretazione e la regìa di Pescatori di R. Viviani gli valsero il Premio della Critica Teatrale Italiana.
Oltre a Viviani è stato regista e interprete di molte opere di Federico Garcìa Lorca, Sofocle, Pirandello, Racine e altri.
È Direttore artistico dell’Ente Teatro di Messina dal 1991 al 1995.
È Direttore artistico di “Benevento/Città/Spettacolo 1994“ che si ricorda per lo spettacolo allestito nella ex fabbrica di mattoni Moccia dal titolo“Fiesta para un gentilhombre” e incentrato sull’opera poetica di F. G. Lorca e sulla prima rappresentazione assoluta in Italia di “Aspettiamo cinque anni”.
Nel 1998, dal Teatro Nazionale Egiziano, è invitato a mettere in scena Filumena Maturano di Eduardo De Filippo, al Teatro Ataba del Cairo.
Lo spettacolo ha grande successo e rimane in scena per oltre 4 mesi.
Nel 2011 vince il Premio Ennio Flaiano riconoscimento alla carriera per il teatro e sempre alla carriera gli viene conferito l’ Eschilo d’oro al Teatro Greco di Siracusa.
È stato inoltre titolare della cattedra di Teoria e tecnica di scrittura e regia teatrale per la Facoltà di Imprenditoria e creatività presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
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