L'inaugurazione sarà sabato 23 aprile alle 17 e l'orario di apertura, dal martedì al venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica 10 - 12,30 e 16 - 19,30.
"le opere di Marino Iotti continuano un'originale ricerca nell'affascinante dimensione dell'informale"
Achille Bonito Oliva
"il ritmo del segno che cresce nella dimensione fisica della materia"
Claudio Cerritelli
"un equilibrio cadenzato e puntuale"
Francesca Baboni
"un reticolo sottile di graffi e ferite, di incise ragnatele, di sigle sommarie ed incerti alfabeti"
Giuseppe Berti
"i riverberi dei pigmenti minerali, il guizzo creativo del pennello, il movimento sinuoso e avvolgente della pittura"
Marinella Paderni
"il valore del segno e del colore"
Massimo Mussini
"il luogo di infinite vite e di misteri non ancora svelati"
Sandro Parmiggiani
Marino Iotti nasce a Reggio Emilia nel 1954, e ancora giovanissimo dà inizio a un percorso pittorico che arriverà ad interessare autori e critici come Achille Bonito Oliva, Claudio Cerritelli, Francesca Baboni, Giuseppe Berti, Marinella Paderni, Massimo Mussini e Sandro Parmiggiani.
Apprende le basi tecniche frequentando i corsi che il Prof. Giulio Soriani teneva alla Piccola Accademia di Regina Pacis, e successivamente con lo scultore Ugo Sterpini.
Nel 1978 inizia la sua attività espositiva a Scandiano (RE) con “Studio aperto”, uno studio/galleria che voleva essere punto di incontro e confronto tra gli artisti.
Anche se sempre più affascinato dalla pittura aniconica, Iotti dedica una parte dei primi anni Ottanta allo studio della pittura italiana del Novecento. Numerosi sono i ritratti dipinti, dalla forte impronta psicologica, ispirandosi ad artisti come Casorati, Funi, Sironi. Studio che consente all’artista di rafforzare le proprie capacità tecniche. Ma è con artisti come Graham Sutherland e Giacometti, che avviene il graduale passaggio ad un linguaggio dapprima simbolico (con temi quali l’ecologia e l’orrore per la guerra) per passare poi ad una pittura astratto/informale. L’incessante ricerca è il dato che caratterizza tutta l’opera di Marino Iotti; una ricerca continua, mai forzata e sempre in divenire, uno studio appassionato dei sottili equilibri che il colore ed il segno possono ancora trasmettere. |
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