Giulio Manuzio, sarà l'artista prossimo ospite dello spazio di Pozzo Garitta in Albissola Marina.
Da sabato 24 luglio fino a domenica 1 agosto e inaugurazione Sabato 24 alle ore 18, si potrà accedere alla mostra ogni giorno dalle 18 alle 22.
L'artista così si presenta:
"Un commento ai miei lavori
Riportare la terzina gesto-segno-colore ad una purezza e dominanza assolute senza il torchio tipografico di Manuzio sarebbe praticamente impossibile
Un secondo commento piuttosto arzigogolato
Un piano instabile, contraltare di ogni intenzionalità prospettica e contenitore di linee guida taglienti, elementi che mirano a segnare in maniera icastica e permanente la definizione di una idea spazio-visiva. Al centro dellattenzione il colore, al quale Giulio Manuzio concede una funzione irreprensibile
. prova di una organizzata movimentazione nello spazio e di un rapporto segno-dinamicità fortemente legato alla genealogia futurista. Futurismo che Manuzio ha cucito addosso ad una convinta concezione espressionista, sintomo di quella che, per il nostro, è una pittura tuttaltro che immobile, pensata come infinito contenitore per sperimentazioni geometrico-informali-emozionali
(Dal volume Profili dartista di Mario Napoli editore AGF)
Cenni biografici Ho avuto la fortuna di essere un giovane studente mentre abitavo la bella Albisola degli anni 50 quando il paese, da secoli terra di ceramisti, ospitava tantissimi artisti molti dei quali sarebbero poi diventati famosi. Senza esagerazione, allepoca, Albisola era un centro internazionale darte. Larte vi si respirava ed è stato quindi naturale per me procurarmi colori (ad olio), ricavare superfici da dipingere da qualche massacrato pannello di pubblicità stradale, e cominciare a giocare con i colori. Ad un certo punto, però, mi è diventato indispensabile mettermi a studiare seriamente, laurearmi e trovare un lavoro. Ho avuto la fortuna, per cinquanta anni, di fare ricerca in fisica (prima nucleare, poi degli acceleratori, poi dellantimateria e infine in fisica del neutrino e in astrofisica) e, contemporaneamente, il piacere di insegnare a molte migliaia di studenti. In pensione possono però tornare i vecchi amori. Anzi, sono i benvenuti. Così ho frequentato per una decina di anni i corsi di incisione dellAccademia Ligustica di Belle arti e ho anche frequentato per quasi quattro anni il corso serale del Liceo artistico Barabino di Genova. Oltre a riprendere luso dei colori ad olio, in Accademia ho scoperto il fascino della stampa di colori calcografici distribuiti su un supporto piano e liscio. Credevo di aver fatto una grande scoperta, ma dopo alcuni mesi, ho capito che stavo semplicemente seguendo la lunga scia degli incisori di cosiddetti monotipi che Giuseppe Delogu definisce «un quid medium tra la stampa e il disegno: di quella ha la nobiltà, la durata indelebile, il tono caldo, fuso e morbido, di questo loriginalità irripetibile, la freschezza e la spontaneità»
Dal 2 al 31 agosto alcune opere di Giulio Manuzio saranno esposte presso la Vetrina d'artista del Centro Artigianale restauri.
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