Appuntamento con la storia per il Conservatorio di Avellino
Le nozze di Figaro in scena al Teatro «Carlo Gesualdo»
Grande première sabato 14 gennaio, con inizio alle ore 21.00, al Teatro Carlo Gesualdo di Avellino. Il Conservatorio «Domenico Cimarosa» ha presentato, nella stagione ufficiale del Massimo cittadino “Le nozze di Figaro” di W. A. Mozart, in un nuovo e fiammeggiante allestimento tutto a cura della storica e talentuosa Istituzione di alta formazione artistica e musicale.
Sostenuti dal Coro Lirico diretto dal M° Luciano Branno e dall’Orchestra del Conservatorio di Avellino impreziosita della presenza del M° Pierfrancesco Borrelli al cembalo, un cast di giovani talenti vocali, il meglio della Scuola di Canto Lirico del «Cimarosa», si cimenterà nel coprire gli undici ruoli principali: Paola Pelella (contessa), Andrea Ariano (il Conte d’Almaviva), Maria Alvino (Susanna), Rosario Grauso (Figaro), Flavia Fioretti (Cherubino), Miriam Mucciolo (Marcellina), Francesco Pio Montuori (Basilio), Hui Zhu (Don Curzio), Mattia Angelo Ribba (Bartolo), Francesco Palmieri (Antonio), Laurapia Panarella (Barbarina).
Maestro concertatore e direttore Massimo Testa, regia di Giuseppe Sollazzo, scene di Gennaro Vallifuoco. Con la scenotecnica e le luci a cura di Maurizio Iannino e i costumi di Luciana Donadio.
Il capolavoro mozartiano, fiore all’occhiello della trilogia su libretto di Lorenzo Da Ponte, tratto dalla commedia Le Mariage de Figaro di Beaumarchais, ruota attorno alle trame del Conte d'Almaviva, invaghito della cameriera della Contessa, Susanna, alla quale cerca di imporre lo ius primae noctis. La vicenda si svolge in un intreccio serrato e folle, in cui donne e uomini si contrappongono nel corso di una giornata di passione travolgente, piena sia di eventi drammatici che comici, e nella quale alla fine i servi si dimostrano più signori e intelligenti dei loro padroni.
Il «Cimarosa», dopo aver svolto un’attività laboratoriale all’interno dell’Istituzione, dopo ampie e adeguate selezioni si cimenta nella messa in scena in forma integrale dell’Opera.
«Una scommessa che sicuramente risulterà vincente – hanno dichiarato il presidente Achille Mottola e il direttore Maria Gabriella Della Sala - grazie alla qualità dei solisti in scena, all’entusiasmo delle compagini corale e orchestrale piene di altrettanto giovani talenti, ad un allestimento di sicura qualità nelle scene e costumi, e grazie soprattutto all’esperienza e fantasia della regia e della direzione musicale. Un appuntamento da non perdere anche perché la collaborazione nata tra il Teatro Gesualdo e il Conservatorio Cimarosa rappresenta un appuntamento con la storia».
«Quello che si realizza è un sogno per la città di Avellino», aggiunge il M° Massimo Testa, direttore d’orchestra. «Una splendida e meritata realtà per il Conservatorio, da sempre faro per la città e per la provincia, con il supporto delle migliori energie dell’associazionismo locale».
«É uno spettacolo all’insegna del gioco e della leggerezza, anche il tragico in Mozart si esprime attraverso una gioia spensierata», racconta il regista Giuseppe Sollazzo.
L’allestimento scenico, curato dallo scenografo Gennaro Vallifuoco, conserva i segni della tradizione adeguati e contaminati al suo personale linguaggio artistico. «Attraverso le proiezioni di immagini sullo sfondo – ha detto – suggerisco le ambientazioni ma soprattutto le emozioni scaturite dalle azioni dei personaggi che si svolgono sul palcoscenico».
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